Tenuta da Juan Espinosa del CSU di Madrid “Faros de la Humanidad” al II Simposio Internazionale del CMSU “Fondamenti della Nuova Civiltà”
Attigliano, 29-31 Ottobre 2010
questo testo è stato tradotto dallo spagnolo, la traduzione va rivista
Il documentario che vedremo questa sera ha il titolo: “Bisanzio, la radice comune” è il quarto di una serie di documentari chiamati “Fari dell’Umanità”.
Gli altri tre mostrano diversi momenti della storia: il primo parla della cosiddetta biblioteca di Alessandria nel periodo dei Tolomei, in cui si concentrò tutta la conoscenza del mondo antico e la Scuola dei Traduttori nella Toledo delle Tre Culture, attraverso la quale penetrò in occidente gran parte di questo antico sapere grazie alla collaborazione dei ebrei, musulmani e cristiani; il secondo ci spiega la concentrazione di intellettuali e artisti presso la corte di Rodolfo II di Praga fino al 1600; e il terzo ci illustra il regno di Federico II nel sud dell’Italia nel 1200, un re tollerante e collaboratore con ebrei, cristiani e musulmani, un re che creò un’università statale e una costituzione, un re che amministrava la giustizia al di sopra della nobiltà, un re che diede impulso alla poesia italiana e favorì lo sviluppo della conoscenza.
Questi documentari hanno due caratteristiche che è importante che siano sottolineate.
La prima è che sono stati prodotti senza intenzioni di lucro, con l’apporto e il lavoro disinteressato di molte persone, che vi hanno investito denaro, tempo e dedizione a un progetto che è andato oltre loro stessi e che offre una nuova visione della storia dell’Occidente. Questa caratteristica di lavoro disinteressato ci sembra notevole ed è un atteggiamento rilevante come elemento della nuova aria che corre nel mondo. Naturalmente, sappiamo che nella storia ci sono state persone che hanno compiuto azioni disinteressate, ma ci sembra che questo è il momento storico in cui questo atteggiamento, espressione delle migliori qualità umane, si vada sviluppando in un cammino nella profonda crisi nella quale stiamo navigando. Quando non si ridestano le migliori qualità umane le crisi portano distruzione, sofferenza e disastri e il nonsenso e la disperazione se insinuano nel cuore della gente.
La seconda caratteristica da rilevare è la sua tematica. Qui non si racconta la storia di grandi uomini, né di grandi imperi, né di grandi battaglie. Qui si sono ricercati quei momenti speciali della storia dove le culture hanno convissuto e si sono sviluppate in pace, periodi in cui la conoscenza è andata avanti al di là dei pregiudizi del momento, tempi storici in cui uomini e culture hanno compreso che la situazione storica deve essere superata con sforzo e collaborazione. Citando il grande poeta Silo, anse della storia in cui si è ritrovato il senso tante volte perduto. Questo profondo sentimento, che va oltre gli avvenimenti del momento, si esprime e avanza verso una nuova civiltà che sta sorgendo.
Crediamo che è il momento di rivedere profondamente lo sguardo che abbiamo su di noi stessi e verso la nostra storia. Questo sguardo oggettuale o oggettivo non si può mantenere. Crediamo che non si può continuare a studiare la storia dell’essere umano con l’illusione di studiarla da fuori. Poiché questo non è sostenibile. Colui che studia la storia la studia da un punto di vista e da un prospettiva storica, come dice Ortega. Questo sguardo naturalista sulla storia umana deve essere modificato. Se, dunque, questo non si modifica non si considererà la storia come un processo con tappe e momenti. A partire da questa visione naturalista dell’essere umano, si afferma che l’essere umano è giunto al massimo punto del suo sviluppo. Ma come può essere? Vorrebbe dire che i prossimi tremila anni saranno come questi che stiamo vivendo!
Non può essere. Crediamo che sia arrivata l’ora di studiare i processi storici con uno sguardo più umano e cercando di capire verso quali direzioni punta il futuro. Si comprenderà, dunque, che dalle crisi nascono nuove culture e nuovi valori, si comprenderà che l’essere umano avanza e cresce nonostante i suoi ostacoli, che qualcosa di veramente grande spinge l’essere umano nel suo sviluppo e che questo proviene dal profondo e dal sacro che ogni essere umano possiede all’interno di se stesso.
Nient’ altro, molte grazie e che ne possiate fare buon uso.