Studio su "Le Manifestazioni della Religiosità nei Fenomeni Sociali della Nostra Epoca
Roma, 13 agosto 2010
Gruppo di Studio del Centro di Studi Umanisti “Salvatore Puledda”1)
1. La definizione del Problema
Per lo sviluppo del presente studio, si sono seguiti i passi suggeriti nel Metodo Strutturale Dinamico2) del Nuovo Umanesimo.
Nella conferenza “La religiosità nel mondo d’oggi”, tenuta da Silo il 6 giugno 1986 a Buenos Aires, si dice: “Io penso che: 1° Negli ultimi decenni è sorto e si è sviluppato un nuovo tipo di religiosità; 2° Questa religiosità si lega ad un diffuso sentimento di ribellione; 3° E’ possibile che le religioni tradizionali vadano incontro a trasformazioni e riorganizzazioni sostanziali in conseguenza dell’impatto che subiranno da parte di questa nuova religiosità - nonché, naturalmente, in conseguenza dei cambiamenti vertiginosi che si stanno dando all’interno di tutte le società. 4° È altamente probabile che tutti i popoli del pianeta subiranno una sorta di grossa scossa di ordine psico-sociale di cui il nuovo tipo di religiosità cui abbiamo accennato costituirà un fattore determinante.” Nella conferenza viene poi esposta una serie di eventi di diversi campi (scientifico, sociale, artistico, religioso, ecc.) e diverse epoche in cui viene dimostrata l’esistenza di tale religiosità in espansione.
Per la definizione del termine ‘religiosità’ si utilizzerà la definizione del Dizionario del Nuovo Umanesimo (1996):
Sistema di registri interni attraverso cui un credente orienta i propri contenuti mentali in una direzione trascendente. La religiosità è molto legata alla fede, e questa può essere orientata in modo ingenuo, fanatico o distruttivo, o in modo utile (dal punto di vista dei riferimenti) in rapporto a un mondo i cui stimoli mutevoli o dolorosi tendono alla destrutturazione della coscienza.
La religiosità non comporta necessariamente la credenza nella divinità, come avviene nel caso della mistica buddista originaria. In questa prospettiva è possibile comprendere l'esistenza di una “religiosità senza religione”. Si tratta, in ogni caso, di una esperienza di “senso” degli accadimenti della vita umana. Simile esperienza non può neppure essere ridotta a una filosofia, a una psicologia o, in generale, a un sistema di idee.
Per ’direzione trascendente’ si intenderà, in questo studio, tutto ciò che oltrepassa i limiti della coscienza attuale, ciò che va al di là del conosciuto con l’intenzione di superare e/o trovare una risposta agli stimoli mutevoli e dolorosi cui è sottoposta la coscienza in determinate situazioni storico-sociali. Il presente studio parte da una visione dell’essere umano in cui la direzione trascendente è il motore stesso della storia e delle azioni umane.
Inoltre, anche se la religiosità si manifesta nell’esperienza personale come un “sistema di registri”, l’interesse sarà quello di svilupparne e studiarne le manifestazioni nei fenomeni sociali.
Il problema che si pone a questo punto è quello di riuscire a vedere dove e come questo nuovo tipo di religiosità si manifesti, non tanto dal punto di vista dei registri interni, ma quanto e soprattutto come scorgerne i correlati nei fenomeni sociali degli ultimi decenni. In sintesi, scoprire cosa, nei fenomeni sociali, sia indizio di una nuova religiosità.
Senza entrare nello studio specifico delle caratteristiche di religiosità nei fenomeni sociali3), partiremo da una lista di definizioni tratte dal Dizionario del Nuovo Umanesimo e dalla stessa Conferenza “La religiosità nel Momento Attuale”, citate in precedenza.
Si fissa quindi una lista di caratteristiche osservabili che siano espressioni di religiosità, mettendo a fuoco, nel farlo, la religiosità stessa nelle manifestazioni sociali.
Lista degli indicatori di Religiosità:
- si ha orientamento dei contenuti mentali in una direzione trascendente
- c’è presenza di fede (fanatica, ingenua, distruttiva, utile)
- non è legata necessariamente all’idea della divinità o ad una religione specifica
- non è riducibile a una psicologia, un’ideologia o una filosofia
- è una risposta agli stimoli dolorosi dati dalla disintegrazione della coscienza (per mancanza di futuro)
- è un’esperienza di senso degli avvenimenti
- è uno stato di coscienza, un sentimento
- si manifesta con un diffuso sentimento di ribellione
- l’individuo si sente nuovamente connesso con gli altri e prova un senso di appartenenza
- si manifesta con caratteristiche semplici ed essenziali
Altri elementi (tratti da una trascrizione di una conversazione informale di Silo del 1993), che non si considerano indicatori, ma che sono comunque correlati della religiosità sono:
- grandi cambiamenti nelle religioni tradizionali
- grande commozione nella coscienza dei popoli
- fattore determinante in una scossa di tipo psico-sociale
- si manifesta come un ciclone
- spazza via tradizioni e organizzazioni precedenti
- nelle epoche pre-religiose la volontà personale sembra non essere più sufficiente poiché si ha la sensazione che forze più grandi, anonime e invisibili, agiscano. Per connettersi con esse occorre effettuare i procedimenti corretti (es. astrologia, numerologia, telepatia, spiritismo, occultismo).
- nelle epoche pre-religiose avviene lo sviluppo di grandi centri umani, concentrati ed eterogenei: diverse culture e credenze si mescolano fra loro, creando forme e codici nuovi, sincretici (es. Roma tardo-imperiale).
- le epoche religiose sono momenti di sintesi ed integrazione in cui si ha la strutturazione di forme eterogenee in un sistema più globale, che assorbe l’incoerenza dei sistemi precedenti.
- le epoche religiose hanno caratteristiche quasi “primitive”, non nel senso di una regressione verso il passato, ma perché rappresentano il momento primigenio di una cosa nuova.
- le manifestazioni di nuova religiosità sorgono più facilmente nei crocevia culturali, in luoghi che sono come frontiere “calde” da un punto di vista religioso
- le irruzioni di nuove spiritualità (nuove rispetto alle religioni e alle credenze stabilite nei centri di potere), si verificano in momenti di crisi e si accompagnano a profondi cambiamenti sociali.
2. La Domanda
La domanda quindi è: “Qual è la relazione tra i fenomeni sociali e la religiosità?”
3. La definizione dell'Oggetto-Interesse
L’oggetto di studio saranno quindi I fenomeni sociali con l’interesse di evidenziarne le manifestazioni di religiosità, a partire dagli indicatori individuati.
Si intenderà nel presente studio, come fenomeno sociale4), ciò che nell’accezione comune e di buon senso del termine viene definito come tale. Ossia un movimento di un consistente numero di persone verso un’azione comune, visibile agli occhi di tutti e di cui si abbiano dati certi, osservabili e confrontabili.
4. L'Ambito maggiore
L’ambito maggiore è la strutturalità che contiene il nostro oggetto e che ne determina cicli e ritmi. Le prime sommarie definizioni di Ambito maggiore (società planetaria, insieme delle società presenti sul pianeta) sembrano troppo inclusive e generiche. Si prende in considerazione anche la storia umana, le culture, le civiltà, le necessità dei popoli, le società, le strutture sociali, i miti, le immagini-guida, i sistemi di credenze, i momenti storici, gli sfondi psico-sociali (come spazio di rappresentazione di un popolo)5).
Il punto su cui accentriamo l’attenzione (secondo il nostro interesse) è il modo di vedere il mondo (che nasce da necessità e aspirazioni) che una civiltà esprime e che sta alla base dei sistemi di credenze dei popoli. In principio tutto questo nasce da un complesso mitico, inteso come il sistema di immagini che guidano le risposte degli esseri umani nel loro ambiente sociale e materiale.
Quindi l’ambito maggiore è: il complesso mitico che è alla base delle condotte sociali.
5. L’Ambito medio
Sono gli altri oggetti che condividono lo stesso ambito maggiore dell’oggetto-interesse, e con i quali esso è in relazione di concomitanza.
Quindi, per il presente studio, l’ambito medio è l’insieme di tutti i fenomeni umani che condividono lo stesso complesso mitico.
Alcuni oggetti che possiamo definire appartenenti allo stesso ambito del nostro oggetto-interesse sono:
- religioni
- scienza (diverse discipline del sapere di una civiltà: fisica, matematica, filosofia, storia, ecc.)
- tecnica (produzione di oggetti, tecnologia, ecc.)
- fenomeni artistici (musica, arti plastiche, letterarie, ecc.)
- organizzazione sociale (economia, diritto, istituzioni, ecc.)
6. L’Ambito minore
Sono gli elementi che compongono l’oggetto-interesse, ovvero quelli che è possibile osservare se lo scomponiamo nelle sue parti costitutive.
Possiamo osservare, in questo momento storico, che l’ambito minore dell’oggetto-interesse, ossia di ciò che è stato definito come categoria “fenomeni sociali”, è composto in prima approssimazione (e senza alcun ordine) da:
sport estremi; guevarismo-lotte armate; concerti rock; tifoserie; new age; ecologismo; biologico; hippismo e rivolte giovanili; emancipazione donna; rivoluzioni morbide est europa; leghismo e localismi; congregazioni religiose; TV e cinema; associazionismo del volontariato; social network; yuppismo; sindacalismo; partecipazione politica di base; rave parties; ufologia e astrofilia; giochi di ruolo, giochi elettronici, ludismo; viaggi in india-tibet; psichedelismo; pellegrinaggi; movimenti lgbt, gay pride; pacifismo; lotte per i diritti sociali e umani; esistenzialismo; comunismo; fondamentalismi religiosi, kamikaze; mode e tendenze di costume giovanile.
Si potrebbe, se fosse d’interesse in un secondo livello di studio, considerare la composizione di un singolo fenomeno sociale, con i seguenti elementi compositivi:
- azione comune
- numero di persone consistente, rispetto al contesto cui si riferisce
- forma espressiva
- immagine-guida o immagine tracciante
- forma organizzativa (rapporti tra le persone)
- fede nella validità dell’azione
- sistema di valori o basi teoriche
- composizione del gruppo (dal punto di vista statistico: generazioni, sessi, frangia economica, ecc.)
- evento di rottura della linea normale degli avvenimenti
- senso di appartenenza
- adesione, o decisione di muoversi
- visibilità
- necessità comuni
7. Il Processo
Un oggetto non è congelato nel tempo ma si modifica secondo fasi diverse. In un normale processo (detto evolutivo) le fasi si susseguono a comporre un ciclo secondo i seguenti momenti: comparsa, crescita e apogeo, declino, scomparsa. Alla fine di un ciclo, i cambiamenti che necessariamente si sono prodotti nell’oggetto in seguito all’adattamento, lo porteranno -così modificato- a ricominciare un nuovo ciclo. Questo processo può essere studiato attraverso schemi, a 4 o a 12 posizioni, secondo la complessità dello studio.
Come prima cosa, è necessario definire la frangia temporale all’interno della quale osservare l’evoluzione dei fenomeni sociali che interessano. Tenendo presente che essi, che sono l’oggetto di studio, sono sicuramente nati col nascere delle prime comunità umane, probabilmente durante il Neolitico, interessa particolarmente lo studio dei fenomeni sociali durante lo sviluppo della civiltà occidentale moderna.
Siccome l’oggetto-interesse del presente studio è in realtà una categoria di oggetti (i fenomeni sociali con indicatori di religiosità), i quali non sono facili da individuare nell’arco del tempo di processo scelto (circa 2000 anni) a causa della variabilità delle condizioni storiche, geografiche e sociali in cui essi si trovano, viene inquadrato il processo tenendo in considerazione l’ambito maggiore, ovvero i complessi mitici che sono alla base delle condotte sociali. Essi vengono intesi come i sistemi di immagini che guidano le risposte degli esseri umani nel loro ambiente sociale e materiale.
L’ipotesi è che con la fine dell’Impero Romano d’Occidente si sia chiusa un’epoca e che sia parallelamente sorto un nuovo complesso mitico che si trova attualmente nella sua fase di esaurimento. L’inizio del ciclo storico preso in considerazione, si stabilisce al momento di decadenza dell’Impero Romano e alla nascita dell’Impero d’Oriente (Bizantino). Infatti, a Costantinopoli (Bisanzio) si sintetizzano le conoscenze del mondo ellenistico, in cui convergevano già dai primi secoli della nostra era le culture greca, romana, egiziana, medio-orientale e in generale tutte le culture mediterranee. Tale sintesi diede luogo nel corso dei secoli a un’espansione della conoscenza, anche con l’aiuto della cultura islamica, che penetrò in Europa e permise la costituzione della cultura occidentale oggi conosciuta.6) Scarica Cronologia Occidente, Cronologia Oriente e Interpretazione Processo
Si individua inizialmente un processo in 4 tappe: nascita, sviluppo, declino e morte. La nascita e lo sviluppo corrispondono alle fasi in cui il complesso mitico si è andato affermando, il declino e la morte quando il complesso mitico ha iniziato ad essere “smantellato”. Si fissano date ed eventi simbolici per identificare i punti di passaggio tra una tappa e la successiva e si definisce così un possibile processo.
NASCITA. Durata: circa 500 anni. Inizia nel 313 d.C. con l’Editto di Milano in cui Costantino decreta la libertà di culto in tutto l’impero. La conseguenza più importante è che il cristianesimo sarà libero di espandersi in tutto l’impero. Si tratta di una fase di consolidamento del cristianesimo, sia nell’installarsi della gerarchia ecclesiale all’interno delle dinamiche del potere politico ed economico, sia nella canonizzazione della dottrina teologica operata dai Padri della Chiesa e nei diversi concili. I fenomeni sociali di questo periodo tendono esclusivamente all’affermazione del complesso mitico generando contrasti e scontri tra le diverse tendenze.
SVILUPPO. Durata: circa 700 anni. Inizia nell’843, con la fine dell’iconoclastia in oriente grazie al sinodo convocato da Teodora di Bisanzio e al Trattato di Verdun in occidente in cui l’Impero Carolingio viene diviso tra gli eredi al trono ponendo le condizioni per la nascita del Sacro Romano Impero Germanico. Continuano i movimenti sociali con tendenza all’affermazione della “verità” del complesso mitico, ma in questa seconda fase si accentra l’attenzione sul “ritorno” alle dottrine originali, contro il supposto allontanamento da esse delle istituzioni ufficiali.
APOGEO. Il momento di apogeo viene definito come momento in cui nel complesso mitico comincia a manifestarsi il cambiamento dall’idea di paradiso ultraterreno (lontano dall’uomo) a quella di paradiso terreno. Cambia il modo di vedere il mondo. Fissiamo l’apogeo alla data del 1543 in cui Copernico pubblica il De Revolutionibus orbium coelestium, in cui dimostra la teoria eliocentrica, distruggendo simbolicamente la concezione cristiana che poneva la Terra al centro dell’universo e mettendo quindi in crisi numerosi concetti teologici che ad essa facevano riferimento.
DECLINO. Circa 400 anni. Il declino inizia dall’apogeo e assume il carattere di un periodo rivoluzionario per la scienza e in campo sociale e politico. In questo periodo si includono i grandi movimenti sociali della Riforma (Nord-europa), le rivolte contadine, fino alla rivoluzione francese e americana e ai movimenti di indipendenza dell’inizio dell’800.
MORTE. Attualmente in corso da circa 80 anni. Inizia nel 1922 con la Marcia su Roma di Mussolini e la salita al potere di Stalin in Russia. Dopo il grande shock della Grande Guerra, seguono vent’anni di fascismo, nazismo, stalinismo in Europa e di dittature in tutto il mondo. È l’epoca della disillusione in cui muoiono tutte le aspirazioni che avevano guidato le rivoluzioni della tappa precedente. Sono proprie del periodo l’armamentismo e l’economicismo. In questa tappa sono anche presenti elementi di novità che rappresentano i segnali del nuovo ciclo che sta nascendo.
8. Sintesi del Processo
9. Le Relazioni
Lo schema delle relazioni nello studio in dinamica riprende gli elementi definiti nell’Ambito medio, ossia l’insieme di tutti i fenomeni umani che condividono lo stesso complesso mitico.
Si erano definiti i seguenti fenomeni umani:
- religioni
- scienza (diverse discipline del sapere di una civiltà: fisica, matematica, filosofia, storia, ecc.)
- tecnica (produzione di oggetti, tecnologia, ecc.)
- fenomeni artistici (musica, arti plastiche, letterarie, ecc.)
- organizzazione sociale (economia, diritto, istituzioni, ecc.)
Nel presente studio è necessario ordinare tali fenomeni (in una scala da 1 a 5) in cui il punto centrale (il punto 0) è occupato dagli stessi fenomeni sociali, e i restanti fenomeni vengono ubicato nei punti +1, +2, -1 e -2 secondo la presenza o meno degli elementi che definiscono la presenza di religiosità.
Per osservare la presenza della religiosità si prendono in considerazione:
- la direzione trascendente del fenomeno
- la fede che veicola tale fenomeno
- in che misura il fenomeno offre risposte agli stimoli dolorosi
- il senso degli avvenimenti che sperimenta chi partecipa di tali fenomeni
Per una migliore valutazione, ogni elemento viene considerato depurandolo dei relativi fenomeni sociali corrispondenti, in modo da non confondere il fenomeno umano globale con i fenomeni sociali che da esso derivano (per esempio, nel caso della Religione, è molto diverso valutarla come corpo teologico e liturgia, o a partire dai numerosissimi movimenti popolari di tipo religioso, mistico, ecc. che si sviluppano all’ombra della Religione).
Quindi si definiscono i diversi elementi dell’ambito medio nel seguente modo:
- RELIGIONE: Liturgia, Teologia
- SCIENZA: Ricerca scientifica, Metodo, Procedimenti, Obiettivi
- TECNICA: Produzione di oggetti che facilitano la vita quotidiana
- ARTE: Performance Artistiche (in particolare multimediali)
- ORGANIZZAZIONE SOCIALE: Legge, Convenzioni sociali, Organizzazione relazioni umane.
Si può osservare che nella Religione la presenza delle caratteristiche di religiosità definite inizialmente è sempre costante e ben visibile, e quindi si inserisce la Religione nel valore +2 dello schema.
Nella Scienza e nell’Arte si trovano spesso elementi che corrispondono alle caratteristiche definite anche se non sempre così visibili. I due fenomeni si trovano spesso mescolati con altro tipo di interessi di tipo pratico ed economico. Vengono inseriti entrambi nel valore +1.
Nella Tecnica, nonostante alcune caratteristiche siano fortemente riscontrabili (come la Fede per esempio), altre ne sono completamente assenti (come la direzione trascendente). Si attribuisce il valore -1.
Nella organizzazione sociale, tutte le caratteristiche di religiosità non sono visibili o comunque con valori molto bassi, e quindi si inserisce nell’ultima posizione dello schema.
Lo schema si ordina quindi nel seguente modo:
2 – RELIGIONE 1 – SCIENZA e ARTE 0 – FENOMENI SOCIALI -1 – TECNICA -2 – ORGANIZZAZIONE SOCIALE
10. La Composizione
Elenco dei fenomeni sociali osservabili nell’arco di tempo degli ultimi 60 anni circa (dopo la cosiddetta II Guerra Mondiale).
1. sport estremi
2. guevarismo
3. concerti rock
4. tifoserie
5. new age
6. ecologismo, biologico
7. hippismo, rivolte giovanili
8. emancipazione donna
9. rivoluzioni morbide, est europa
10. leghismo, localismi
11. congregazioni religiose
12. TV e cinema
13. associazionismo del volontariato
14. social network
15. yuppismo
16. sindacalismo
17. partecipazione politica di base
18. rave parties
19. ufologia
20. astrofilia
21. giochi di ruolo, elettronici, ludismo
22. viaggi in india-tibet
23. psichedelismo
24. consumismo
25. pellegrinaggi
26. movimento lgbt
27. gay pride
28. pacifismo
29. lotte per i diritti sociali e umani
30. esistenzialismo
31. comunismo
32. fondamentalismi religiosi, kamikaze
33. mode e tendenze di costume giovanile
Si raggruppano i fenomeni sociali elencati precedentemente secondo criteri di omogeneità e direzione, in modo da poterli inserire nello schema a 9 punti proposto dal MSD. Ne conseguono i seguenti 6 gruppi.
1) linea socialista e ribellione alle supposte condizioni naturali (solidarietà, equità sociale)
• ecologismo
• pacifismo
• associazionismo
• lotte per i diritti umani
• lotta armata - guevarismo
• sindacalismo
• partecipazione politica
• rivoluzioni morbide
• emancipazione donna
• movimento lgbt
• gay pride
2) il dionisiaco (sesso, droga e rock 'n roll)
• hippismo
• concerti rock
• rave
• psichedelismo
3) etnocentrismo e localismi
• fondamentalismi religiosi
• leghismo
• localismi (Irlanda, baschi, Balcani)
• irredentismi 4) Costruzione identità nella società di massa
• TV-cinema (voglia di apparire)
• social network
• consumismo
• tendenze di costume giovanili
• Vacanze di massa
5) Evasione
• sport estremi
• ludismo
• tifoseria
6) Ricerca trascendentale ed esperienze collettive sacre e/o trascendenti
• ufologia
• astrofilia
• new age
• viaggi india-tibet
• pellegrinaggi
• congregazioni religiose
I sei gruppi di fenomeni sociali osservati, così accorpati, vengono inseriti nello schema seguente ordinandoli (dal punto 1 al punto 8) secondo la maggiore o minore osservabilità della religiosità nella loro manifestazione. Nel punto 1 risulta il gruppo con meno caratteristiche di religiosità, mentre al punto 8 quello con maggiori. I punti 3, 6 e 9 si lasciano vuoti per essere riempiti successivamente con elementi esterni all’oggetto di studio, ma che comunque ne influenzano le dinamiche interne.
Ne consegue un ordinamento nello schema di questo tipo:
Nelle relazioni che si possono stabilire tra i diversi punti, sorgono alcune interessanti osservazioni. Per esempio, come evidenziato nello schema, le coppie 1-2, 4-5 e 7-8 hanno un’evidente direzione. La prima coppia sembra dirigersi verso il rafforzamento dell’io, in quanto singolo o comunità. La seconda coppia verso il mondo sociale, la socialità. Il terzo verso “altri stati” che siano essi prodotti da sostanze, da eventi fisici o da esperienze mistiche.
Riguardo i punti 3, 6, 9 dello schema, che sono gli elementi esterni che influenzano le dinamiche della compositiva
Punto 3 - L'ORGANIZZAZIONE SOCIALE Si pone al Punto 3 l'organizzazione sociale perché si osserva come il potere per quei fenomeni posti ai punti 1 - 2 e i fenomeni posti al punto 4, gioca un ruolo fondamentale. L'organizzazione sociale con le sue leggi, regole, ritmi influiscono nell'andamento di quei fenomeni. Per i fenomeni del punto 1, l'organizzazione sociale è vista come il naturale riferimento nell'adattamento. Per i fenomeni al punto 2 invece l'organizzazione sociale con le sue ingiustizie è vista come il nemico da combattere e abbattere prevalentemente in senso nichilista. Per i fenomeni al punto 4 invece l'organizzazione sociale è da trasformare ma non si mette in discussione la sua necessità.
Punto 6 - L'ACCELERAZIONE TECNOLOGICA Si pone al Punto 6 l'accelerazione tecnologica perché s'individua in questo aspetto la radice della disarticolazione sociale. Nei fenomeni al punto 5 e in quelli al punto 7-8 l'aspetto tecnologico è un elemento essenziale. La caratteristica di fuga dei fenomeni 5 e 7 indica che sono fortemente influenzati da un progresso tecnologico che mina alla base l'organizzazione sociale. Essi nascono intorno all'accelerazione tecnologica e di questa si nutrono. La mondializzazione, la facilità di spostamento, la messa in discussione di valori, credenze, aspirazioni sono tutti correlati dell'accelerazione tecnologica. La società si disarticola e apre uno spiraglio verso il trascendentale.
Punto 9 - LA RELIGIONE Al Punto 9 si inserisce la religione perché i fenomeni del punto 8 sono fortemente in relazione con quest'aspetto. Essendo il punto 8 e il punto 1 in situazioni di adattamento (crescente o decrescente), la religione ci sembra ciò che meglio rappresenta il riferimento maggiore nell'adattamento. Considerato che, in questa compositiva, tutti i fenomeni sono stati considerati guardando la qualità della religiosità che questi esprimono, la religione al punto 9 si presenta come il principio e fine ultimo (relazione con l'ambito maggiore) della religiosità stessa.
11. Conclusioni
Il processo storico del complesso mitico dell’occidente ha visto dominare l’espressione della religiosità strettamente collegata alla religione del cristianesimo. In parte le manifestazioni sociali di religiosità furono condannate come eresie; in altra parte furono assorbite dall’ufficialità e organizzati come ordini monastici. Solo a partire dal XV secolo, parallelamente all’introdursi della scienza nel dibattito filosofico e all’apertura dell’orizzonte esistenziale, grazie alle scoperte geografiche, la religiosità ha cominciato ad esprimersi in modo cauto in fenomeni sociali non solamente di tipo religioso: l’essere umano comincia a rivolgere la propria ricerca di obiettivi trascendenti non più solo verso il divino (riconosciuto come tale dalle chiese) ma anche verso la propria situazione vitale concreta.
Dagli inizi del ‘900 rileviamo una specie di vuoto di religiosità, come il ventre di una onda nella sua fase di risacca. La religiosità continua ad esprimersi in modo nascosto all’interno di fenomeni quali l’occultismo e lo spiritismo, mentre l’aumento dell’istruzione e della libertà individuale, la maggiore disponibilità di tecnologia e di conoscenze, sono stimoli che indeboliscono l’usuale espressione di religiosità, portando sempre più persone ad allontanarsi dalle esperienze legate al sacro.
Appaiono negli ultimi decenni fenomeni sociali non riconducibili al processo storico da cui proveniamo e non interpretabili secondo schemi di questo processo. Potrebbero essere i primi segnali visibili della nascita di un nuovo processo, (ad es. i movimenti giovanili degli anni ‘60). Nel momento attuale assistiamo ad una fase di crisi dei vecchi schemi di credenze e delle istituzioni e le manifestazioni sociali sono difficilmente interpretabili secondo i canoni stabiliti. È come se fosse necessaria una specie di sperimentazione, in cui aumentando di numero le espressioni religiose e sociali “slegate” dal vecchio complesso mitico, possa emergere dalla confusione un nuovo complesso mitico, frutto di un’elaborazione sincretica e originale che recupera ciò che del vecchio può ancora andare bene per il futuro e vi aggiunge nuovi elementi. In quest’epoca di transizione la religiosità si esprime quanto mai al di fuori delle vie ufficiali e in moltissimi fenomeni diversi, approdando a forme sempre più concrete in cui l’idea di sacro o divino è assente, ma si sacralizza ciò che è più legato all’esistenza individuale.
I fenomeni sociali che appaiono negli ultimi anni sono fuori dal controllo del sistema. Ossia la gente risponde in un modo inatteso, non prevedibile, non rispondendo più ai ricatti (morali, economici, ecc.) con risposte basate su vecchi schemi, per i quali il sistema ricattava e l’individuo obbediva. Ora, a seconda dei casi, questa mancata o diversa risposta della gente, si esprime come un rifiuto o come una fuga. Per esempio il “senso di colpa” o l’“onore” non provocano più le stesse risposte del passato, anzi nelle nuove generazioni queste meccaniche (schemi di risposta) sono sempre più assenti. I fenomeni sociali sono sempre più fuori dagli schemi conosciuti, rappresentando a volte una sorta di ribellione alle condizioni date.
C’è una grande diversità e coesistenza di fenomeni sociali molteplici, non riscontrabile nei passati periodi storici. Questa simultaneità fa sì che molti fenomeni sociali si influenzino reciprocamente, portando alla nascita di ulteriori fenomeni che operano un sincretismo di elementi anche contraddittori.
Partendo dalla definizione di religiosità, oggi non si osservano fenomeni sociali che non esprimano in diverse gradualità una certa religiosità, anche se rozza e inconsapevole. Tra tutti l’indicatore di religiosità che sembra essere il più pregnante è la direzione trascendente delle proprie azioni.
La religiosità oggi “passa” da un fenomeno all’altro senza alcuno schema preciso. Ad esempio nei periodi storici precedenti il fenomeno della religiosità era presente soprattutto nella religione – nelle epoche del cosiddetto tradizionalismo – o comunque in movimenti sociali definiti – nelle epoche rivoluzionarie. Ora questa religiosità non è più “fissata” a un certo tipo di fenomeno (es. religioni ufficiali o movimenti rivoluzionari), ma si può “trasferire”, secondo il bisogno dell’essere umano di trovare una risposta. Quando mancano le risposte, oppure le vecchie credenze non sono più una risposta valida agli interrogativi dell’essere umano, sorge un nuovo modo di esprimere religiosità, che si manifesta come ricerca al di fuori delle religioni tradizionali, e che va permeando di sé altri fenomeni. Cosicché oggi si può trovare religiosità nei fenomeni più disparati: essa è un attributo trasversale a molti fenomeni e si esprime in modo sincretico, cioè agglutinando caratteristiche di diversi fenomeni in altri totalmente nuovi. Si è diversificata l’espressione della religiosità in tanti fenomeni sociali “fuori” dalla norma. Così parliamo di una nuova religiosità o spiritualità, perché sono stanno cambiando i modi con cui si esprime concretamente quella ricerca profonda che è peculiare dell’essere umano da millenni.
BIBLIOGRAFIA
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Un’importante raccolta dei testi delle cerimonie religiose in Il background, il ministero religioso, le cerimonie e i sermoni della Chiesa di Scientology, New Era Publications, Copenhagen 1999
1. Individuare, in fenomeni sociali del passato, alcuni parametri ed indicatori di religiosità da ritrovare poi in quelli attuali. Il problema in questo caso sarebbe non aver chiaro cosa sia la religiosità nel sociale e di conseguenza sarebbe necessario prima conoscerla.
2. Iniziare lo studio individuando le caratteristiche sociali della Religiosità a partire dalla definizione del Dizionario del Nuovo Umanesimo, dalla conferenza citata, e da altri discoris e materiali, applicandoli poi allo studio dei fenomeni sociali, attuali e passati. Ovvero, in questo secondo caso, sarebbe chiaro quali sono le caratteristiche di religiosità, ma non sarebbe possibile vederle nei fenomeni sociali.
Nel caso in cui si scegliesse la prima possibilità, questo implicherebbe un doppio studio: un primo studio per capire quali sono stati nella storia umana gli indicatori di religiosità, e un secondo per vederli in atto nei fenomeni sociali degli ultimi decenni.
Per esempio una definizione più circoscritta escluderebbe certamente atteggiamenti o fenomeni non ancora visibili, ma è ovvio che essa debba essere utile per creare un AMBITO DI FENOMENI SOCIALI CONFRONTABILI FRA LORO.
L’interesse è poter studiare come la religiosità si manifesti nei fenomeni sociali che siano riconoscibili come tali. In questo modo, e intenzionalmente, si escluderanno fenomeni più “gassosi” quali gli atteggiamenti o i fenomeni nascosti o non ancora manifesti.
I Sistemi di credenze potrebbero anche far parte dell’ambito minore (compositiva dei fenomeni sociali) e quindi non risulterebbe chiaro, per ora, come applicarlo. La Civiltà sembrerebbe essere il concetto che più si avvicina, intendendo per Civiltà l’insieme dei complessi mitici dei popoli, le organizzazioni sociali e le condizioni materiali in cui i popoli si trovano a vivere.