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Dal mondo dello stabilito verso la libertà

IV Simposio Internazionale del Centro Mondiale di Studi Umanista
30 ottobre - 2 novembre 2014, Santiago del Chile e Attigliano.

Simposio Attigliano 2014
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In quest’epoca di grandi cambiamenti gli individui, le istituzioni e la società si trovano in situazioni di crisi. Viviamo in tempi di urgenze e possibilità. Ciò che è “stabilito” non permette più di fornire risposte adeguate, tuttavia non si riesce ancora a scorgere ciò che verrà in tutta la sua pienezza.

Trasformazioni accelerate spazzano via il paesaggio sociale nel quale si sono formate le generazioni precedenti, creando abissi di incomprensione e insicurezza. Il vecchio mondo se ne è andato, il mondo nuovo non è ancora arrivato.

Il futuro si presenta incerto ma va progressivamente guadagnando spazio la certezza che sia necessario realizzare cambiamenti intenzionali e profondi per la sopravvivenza e l’evoluzione della specie umana. Soprattutto sta diventando chiaro che non ci sarà progresso se questo non sarà di tutti e per tutti.

Si tratta quindi di operare una trasformazione strutturale, rivoluzionaria, del modo in cui gli esseri umani vivono insieme e nel proprio ambiente.

Per operare questo cambiamento sarà imprescindibile scoprire ciò che è alla base di questo mondo che muore, ciò che effettivamente è in crisi: un tipo specifico di sguardo sull’Essere Umano.

L’Essere Umano non è un oggetto tra gli altri, un’entità data, sterile e immobile. Se si riduce l’umano al naturale o al puramente biologico, se lo si sottomette alla logica di ciò che è stabilito, finito e definitivo, si elimina il fondamento di ogni creatività e di ogni libertà.

Se, in questo momento, l’Essere Umano rappresenta appena un consumatore per il capitale e una coscienza ingenua per i mass media; se per un certa politica menzognera è solo un numero e per le fazioni religiose un eterno colpevole; se -in definitiva- le legittime aspirazioni umane vengono asfissiate, represse o manipolate in ogni angolo del mondo, chi può meravigliarsi allora del fatto che, sorgendo dalla parte più profonda dell’umanità, si manifesti oggi, nelle strade e nelle piazze, una giustificata ribellione?

Una ribellione che, insieme a un nuovo progetto comune, ha bisogno di scoprire e coltivare un nuovo sguardo su noi stessi.

Uno sguardo che prenda come punto di partenza la propria esistenza umana e la necessità di superare il dolore e la sofferenza.

Uno sguardo che rappresenti l’intenzionalità dell’Essere Umano, la sua capacità di dare direzione alla propria vita come individuo e come insieme e che proclami la sua capacità di scegliere, la sua libertà, la sua tendenza verso il non-determinismo.

Uno sguardo che non definisca l’Umano a partire da fattori esterni a sé ma che, allo stesso tempo, comprenda la sua connessione strutturale con l’ambiente nel quale gli tocca muoversi, superando il falso dualismo tra l’immorale oggettivazione di se stesso e degli altri e l’ingenua soggettivazione del mondo.

Uno sguardo che affermi la dinamica sociale e storica di ciò che è umano, come costruzione permanente della sua propria natura e sua corrispondente trasformazione.

Uno sguardo che comprenda come la violenza sia, alla sua radice e in ogni sua manifestazione, la negazione dell’umano negli altri e in noi stessi, e che affermi un atteggiamento di nonviolenza attiva come punto di partenza verso l’Essere Umano del futuro. Uno sguardo che metta in contatto le potenzialità umane con il trascendente, sfidando l’assurdo che contrappone la materia allo spirito, il denso al sottile, ciò che è terreno a ciò che è eterno.

In definitiva, uno sguardo che collochi l’Umano come valore e preoccupazione centrale in una rinnovata scala di valori, mettendo in guardia sul fatto che, precedendo in altro modo, si finirebbe per giustificarne la sottomissione, apponendo il marchio del nonsenso su tutta l’azione cosciente.

Per questo, proclamando la possibilità di questo nuovo sguardo, avanzando verso l’urgente trasformazione che i grandi insiemi oggi reclamano e avvertendo l’impossibilità di passare a un’altra tappa dell’Umanità senza che questa scopra il suo illimitato potenziale e la libertà del suo destino, il Centro Mondiale di Studi Umanista invita al suo IV Simposio Internazionale “Verso la scoperta dell’Umano - dal mondo dello stabilito verso la libertà”.

Invitiamo a partecipare attivamente a questa collettiva e imprescindibile riflessione sullo sguardo che abbiamo su noi stessi, sugli altri e sul fenomeno umano in generale.

Invitiamo a considerare le rivoluzionarie implicazioni che questa scoperta dell’Umano potrebbe avere nei diversi campi dell’azione umana.

Invitiamo a risvegliare la fede nella possibilità di portare avanti una trasformazione simultanea del mondo e di noi stessi, ponendo come asse un nuovo sguardo sul fenomeno umano.

Aspiriamo a che questo sia un Simposio di incontro, di interscambio e di esperienza su un’Umanità che sta iniziando a scoprire se stessa e a scoprire nuovi cammini per la sua liberazione. In sintesi, invitiamo a sintonizzarci in un viaggio di andata verso il futuro.

eventi/simposio03/inquadramento.txt · Ultima modifica: 2014/09/30 19:10 da fulvio